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PROGETTO: "MOLDAVI IN ITALIA".

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/ghid_2_pentru_migrantii_moldoveni_italia

MOLDOVENI IN ITALIA. III editie.

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/guida_2014_assomoldave

OSPITI DI LABOR TV

venerdì 9 gennaio 2009

EVENTO

L’Associazione nazionale Moldova – Italia é lieta di invitarvi alla serata dedicata al Capodanno ortodosso.

Primim urătorii!

Con la partecipazione:
· Valentina Corcodel
· Maurizio Bucaioni
· Iulia Margina
· Tatiana Fomin
· Ala Cambarov
. Vitalie Ciobanu

DURANTE LA SERATA SONO PREVISTE :
CONCORSO DI AUGURI DI BUON ANNO
(CONCURS DE URĂTURI)
LOTTERIA E RACCOLTA DELLE PROPOSTE PER LE ATTIVITA’
CULTURALI DEL 2009

Per maggiori informazioni: 320 2163685
tel/fax:06- 64700407


VIAGGIO TRA LE BADANTI CHE LAVORANO A PESARO!

Donne di Moldavia con grandi sogni"Vediamo i figli solo in fotografia"
Tutte hanno nostalgia della loro terra. "In una famiglia almeno una persona è partita alla volta di altre nazioni".
Pesaro, 8 gennaio 2008 - La badante? Meglio se moldava. Secondo quanto emerso da un’inchiesta coordinata dal Servizio formazione professionale e politiche dell’occupazione della Provincia con la partecipazione attiva di una trentina di varie istituzioni le famiglie pesaresi che necessitano dell’assistenza di una badante nel 20% dei casi preferiscono le moldave.
''Nonostante le più numerose siano le rumene'' spiega il dirigente della Provincia Flavio Nucci.
Quindi sebbene le rumene 'regolari' coprano il 36% della provenienza delle badanti, le moldave seguono a ruota con un buon 27%, ma ''quando le famiglie possono scegliere preferiscono le moldave.
Ma chi sono queste donne preferite dai pesaresi che vengono a vivere a Pesaro in Italia in fuga da una terra devastata da una crisi identitaria ed economica ultradecennale?
Il Natale, innanzitutto, per gli immigrati di fede ortodossa che rispettano il calendario giuliano è cominciato ieri e durerà per altri dodici giorni.
Di quattro donne 'di Moldavia' che vivono a Pesaro facendo le badanti, solo una che chiameremo Maria perché vuole rimanere anonima, ha preso l’aereo per tornare a casa, da sua figlia Marianna e dagli anziani genitori. Con sé ha i regali presi in Italia: una tuta grigia e una maglietta azzurra ''come i suoi occhi'' ci dice al telefono, mentre racconta di quest’unica figlia lasciata piccola e reincontrata quasi adulta.
Le altre Marianna Lozanu, Anna Lungu e Tatiana Burlak il Natale lo hanno rimediato qui. ''Lavorare — dicono Marianna e Anna — perché la nostalgia può essere dolorosa e lavorare ci aiuta a non pensare troppo lontano''. ''Con due ore libere al giorno — raccontano — mezza giornata il giovedì e solo la domenica intera, una vera e propria vita privata fatta di relazioni e hobby è difficile''. Anche per Maria è così: ''In casa dei datori di lavoro — dice — anche dopo anni sei sempre un ospite. Guai a spostare un soprammobile. Scatta subito la diffidenza dei parenti per chissà quali libertà ti stai prendendo''.
Insomma nella casa dove si abita meglio è se si è 'trasparenti'.
Per questo le vedi che si incontrano in giro: ''D’estate c’è il mare — dice Marianna — d’inverno vado nella Biblioteca San Giovanni: puoi leggere e navigare in Internet''. Poi fa notare Anna: ''Soldi da spendere non ce ne sono. Per me tengo non più di venti euro a mesata. Il resto lo invio a mia madre di 81 anni, che vive a Chisinau, capitale della Moldavia, con mio figlio Adrian 14enne. Quello che guadagno lo dedico a loro: a curare la grave malattia di lei e ad assicurare un futuro a lui. Io vengo dopo. Il mio sogno è di ricongiungermi con mio figlio, portarlo in Italia''.
Dopo quasi vent’anni di crisi economica l’attuale situazione in Moldavia, infatti, non invoglia a tornare in patria tre donne su quattro: ''Comprare oggi un appartamento con due camere da letto a Chisinau può costare 100mila euro (quando meno di una decina di anni fa bastavano 4mila euro) — testimonia Marianna —. Prenderlo in affitto si arriva a 400 euro al mese quando lo stipendio medio di un impiegato si aggira sui 160 euro. Si vive con l’aiuto dei genitori pensionati e magari coltivando l’orto, ma soprattutto con almeno un parente che dall’estero pensa a coprire i debiti''.
Ecco la prima cosa che Anna, Tatiana, Marianna e Maria raccontano: ''Nella mia terra — dice Tatiana — in ogni famiglia c’è un emigrante. O è la moglie o è il marito, ma è certo che prima o poi la coppia si divide e chi va mantiene chi resta. Chi resta cresce i figli''. Insomma il sacrificio più grande che queste donne pagano quotidinamente non è tanto l’aver 'sospeso' la propria vita, quanto aver ipotecato gli affetti: ''Quello che fa male — lo dicono tutte tranne Tatiana, partita lasciando figli già adolescenti — è non vedere le proprie creature crescere''.
Sembra quasi un paradosso: queste madri danno tutto per figli per anni vedono solo in foto.
Quello che colpisce di queste donne è l’energia e la determinazione: Tatiana, in tre mesi ha imparato l’italiano e dopo quattro anni sa tirare la sfoglia nel segno della migliore tradizione italiana. ''Devo tutto alle signore per cui ho lavorato in questi anni — racconta —. Le ringrazio soprattutto perché ho potuto mantenere due figli all’università. Prima della crisi facevo la ragioniera e mio marito era un militare: stavamo bene. Per anni abbiamo fatto i contadini, ma non è bastato e così sono partita. Mi ha aiutato la mia amica Anna, moldava come me: sono stata fortunata perché non sono finita in brutti giri né con persone spiacevoli. Il mio sogno è comunque quello di tornare in Moldavia. Quando non lo so, ma è lì che mi porta il cuore''.
Solidea Vitali Rosati
http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2009/01/08/143011-donne_moldavia_grandi_sogni.shtml