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PROGETTO: "MOLDAVI IN ITALIA".

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/ghid_2_pentru_migrantii_moldoveni_italia

MOLDOVENI IN ITALIA. III editie.

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Ghid pentru orientarea şi integrarea socială a moldovenilor în Italia. Acest Ghid poate fi descarcat aici:http://issuu.com/tatiananogailic/docs/guida_2014_assomoldave

OSPITI DI LABOR TV

lunedì 30 novembre 2009


Intervista esclusiva al Patriarca russo: caro Papa, ti aspetto a Mosca.

Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, rivolgendosi direttamente al Papa di Roma, fa presente che per tutti i cristiani sono maturi i tempi per una risposta alla sfida epocale già in atto nel mondo: la sua secolarizzazione definitiva o il suo recupero alla fede.
Il Patriarca Kirill, dotato di una profonda fede e di altrettanta determinazione, in questa intervista sottolinea che le due Chiese, se esse operano concordemente, possono costituire un baluardo contro le minacce del relativismo e dell’ateismo, dell’edonismo e consumismo sfrenati e del diffuso degrado morale.
La Chiesa Ortodossa russa, con la nomina, il 28 gennaio 2009, del successore di Alessio II, è entrata in una nuova fase dei rapporti tra Mosca ed il Vaticano. L’intervista, che costituirà la prefazione al libro La Santa Russia, rivela come appaiono decisamente superati i tempi non lontanissimi degli approcci, timidi e inficiati da troppi sospetti, di Alessio II e Giovanni Paolo II.
http://blog.panorama.it/mondo/2009/11/30/intervista-esclusiva-al-patriarca-russo-caro-papa-ti-aspetto-a-mosca/

sabato 28 novembre 2009

Stimati conationali.

Grupul de dans “ HORA MOLDOVEI” e in càutarea copiilor care doresc sa frequenteze cercul de dans popular moldovenesc.

Scoala de dans e in zona Flaminia.
Copiii v-or fi asigurati.
Frequenza e de 1.5 ore duminica dupà prinz.

Pentru info: persoana de contact:
Cornel Gorohovschi
cornel702000@yahoo.com
3296061899

Acest grup sunt fostii artisti al ansamblului “JOC”
http://www.youtube.com/profile?user=ASSOMOLDAVE#p/u/16/5e2hz2LOhg4

mercoledì 25 novembre 2009


Addio Giorgio I, Principe di Seborga
E' mancato questa mattina.

Vogliamo ricordarlo con questa sua lettera:

Volontariato è Umanità. Volontariato è un termine

vasto, il cui significato è ancora più vasto e diventa

grande, sempre più grande quando coloro che lo

espletano lo praticano con dedizione, amore e

costanza. Regalare agli altri un pezzo di vita, il

proprio “tempo libero”, le ore dedicate al riposo ed

alle vacanze, diventa sempre e comunque

magnificenza interiore, virtù morale e valore umano

che si trasmettono al prossimo, adulto o fanciullo,

sia questi indigente, carente, o spettatore soltanto. Il

volontariato schiude ad un bambino una porta

diversa sul proprio domani e può trasformare meno

acre il futuro; insegna ai giovani la strada del dovere

e la dolcezza del volersi bene; risveglia negli adulti la

volontà di sorpassare e di evadere dall'incubo

esistenziale, spesso creato dalle errate e incapaci

manovre politiche di chi amministra il Potere, e dà ai

bisognosi la speranza della sopravvivenza.

Chi pratica il Volontariato, innesta negli uomini un

pezzo di cuore, piccolo ma utile e necessario, che

permette di continuare, con fede, il difficile percorso

terreno che ci é stato assegnato, e che regala a chi

soffre un tenero raggio di sole.

http://www.seborganelmondo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=414&Itemid=49
Corsi on line:
Parliamoci chiaro. Conoscere l'italiano per conoscere l'Italia
eLearning ISMU


Per chi è interessato ad approfondire la conoscenza della lingua italiana, la Fondazione Ismu mette a disposizione una piattaforma online per fare esercizi e imparare la lingua in maniera facile e divertente.
La piattaforma offre percorsi di apprendimento per competenze (livelli A2 e B1) con esercizi che aiutano a migliorare le proprie abilità nel parlare, nel comprendere, nel leggere e nello scrivere (fino a giugno 2010, una docente di italiano L2 correggerà i testi inviati, dando utili consigli per migliorare il proprio italiano scritto).
L'utilizzo di questo strumento è totalmente gratuito!


Patronato Acli: dal 1° gennaio un ufficio in Moldavia .

L'accordo annunciato in occasione dell'incontro con il vicepremier e ministro degli Esteri Iurue Leanca .
Roma, 23 novembre 2009 – Dal prossimo 1° gennaio 2010 aprirà a Chisinau, capitale della Repubblica di Moldavia, un ufficio del Patronato Acli dedicato alle problematiche riguardanti i diritti dei lavoratori moldavi, che emigrano in Italia o tornano in Patria dopo aver lavorato nel nostro Paese. L’accordo – che verrà formalizzato nella capitale moldava il prossimo 14 dicembre - è stato annunciato oggi a Roma in occasione dell’incontro del vicepremier e ministro degli esteri moldavo Iurie Leanca con il vicepresidente vicario delle Acli e presidente del Patronato Acli Michele Rizzi.
l’assistenza quotidiana dei cittadini moldavi in Italia, le Acli affiancheranno dunque un lavoro di informazione, accompagnamento e assistenza grazie anche alla collaborazione con la Fondazione Regina Pacis della Moldavia. In prospettiva, le Acli potrebbero mettere a disposizione la loro esperienza e le competenze maturate nella realizzazione di progetti di democrazia sociale, 'partecipativa', nella progettazione di strutture intermedie di privato sociale, nella costruzione di percorsi di europeizzazione.
http://www.acli.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4367&mode=thread&order=0&thold=0


Incontro del Ministro Frattini con il suo omologo moldavo, Iurie LeancaRoma

23 Novembre 2009
Il Ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, nell’ambito della crescente attenzione della politica estera italiana verso i paesi del Partenariato Orientale, ha ricevuto oggi alla Farnesina il suo omologo moldavo, Iurie Leanca, nella prima tappa di un tour che lo porterà a visitare alcune capitali europee.
La visita di Leanca, che ricopre anche la carica di Primo Vice Primo Ministro, ha avuto luogo ad un anno dall’inaugurazione dell’Ambasciata d’Italia a Chisinau, avvenuta alla presenza del Ministro Frattini, che ha marcato un forte rilancio delle relazioni fra Italia e Moldova.
Il Ministro Leanca ha fatto stato dell’intenzione di Chisinau di perseguire una decisa politica di avvicinamento all’Europa con il progressivo adeguamento a tutti i livelli degli standard locali a quelli dell’Unione. Il Primo Vice Ministro ha confermato, inoltre, che il suo Paese guarda all’Italia quale partner di primario rilievo politico ed economico, sia sul piano bilaterale che europeo.
Il Ministro Frattini ha ribadito il sostegno italiano al percorso intrapreso dalla Moldova in vista dell’avvio del negoziato per un nuovo accordo di associazione con l’UE, condividendo col suo omologo i passi necessari per raggiungere anche con Chisinau l’obiettivo di un regime di liberalizzazione dei visti. Sono state inoltre discusse iniziative congiunte per favorire un’ulteriore presenza economica italiana in Moldova.
I due Ministri hanno infine esaminato le questioni regionali, in particolare il Partenariato Orientale e i rapporti di buon vicinato con i Paesi della regione.
http://www.esteri.it/MAE/IT/Sala_Stampa/ArchivioNotizie/Comunicati/2009/11/20091123_IncontroFrattiniLeanca.htm

martedì 24 novembre 2009





INCONTRO EMIGRANTI

CON MINISTRO AFFARI ESTERI E AMBASCIATA MOLDOVA A ROMA

PALAZZO FIRENZE ROMA 23 /11/09

Mi limito a segnalare alcuni dei problemi che penso meritano l’attenzione delle nostre autorità e che potrebbero sollevare le sofferenze dei “migranti moldavi”. Così ci chiamano qui in Italia, … ma io preferirei che dalla Moldova ci chiamassero lavoratori all’estero.


Tutti noi sappiamo che le strade e le ferrovie non sono le vie di accesso percorribili per entrare in Moldova, siamo costretti a prendere l’aereo ma i costi sono eccessivi. E’ quindi necessario liberalizzare lo spazio aereo della moldova adeguandolo a quello europeo per ottenere:

1) minori costi dei biglietti per gli emigranti.
2) agevolare gli insediamenti industriali di imprese europee.
3) agevolare il turismo.

4) aumentare il volume dei passeggeri a beneficio di Air Moldova che oggi vive di un limitato monopolio sulle spalle dei lavoratori all’estero.

E’ comunque avvilente sapere che proprio sotto le feste, quando noi torniamo le tariffe aumentano. Concedere uno sconto ai moldavi che lavorano all’estero sarebbe il minimo che il Paese può fare per aiutarci a non dimenticare le nostre famiglie. Questo sconto andrebbe pur sempre alle nostre famiglie che mantengono alto i consumi in Moldova, e poi sarebbe un riconoscimento a chi sostiene l’economia con le rimesse in valuta.


Circa i problemi in Moldova, ….molti nostri figli non accettano più i genitori emigrati di ritorno. Le distanze allontanano affetti, interessi e la cultura. Le mogli tornano ma non trovano più l’amore familiare, tantomeno riescono a farlo rinascere. Certe famiglie non ci vedono più come mamme e sorelle ma come una fredda risorsa esterna di natura economica. Talvolta, alcune di noi, sono costrette a ritornare in Italia per non vivere disperate in Patria. Gli effetti evidenti di questa emigrazione sono i divorzi, i giovani sbandati e l’alcolismo. Situazioni che richiederebbero maggiore attenzione da parte delle autorità nel fornire una maggior assistenza alle famiglie. Almeno facilitando i collegamenti con i familiari all’estero incentivando i punti di contatto telematico anche nei sperduti paesi della Moldova.

Vivere in Italia significa essere informati sui pericoli della società del consumo; pericolo amianto, inquinamento ambientale, qualità dell’aria. Pericoli che ritroviamo tornando in patria e che aumentano le nostre paure e ci rendiamo conto che il cittadino non è difeso da nessuna istituzione. Insomma l’emigrante è spezzato in due, la mente è in Italia il cuore in Moldova – in Italia si vive bene perché funziona scuola, sanità e previdenza invece in Moldova non abbiamo possibilità di costruire un futuro per i nostri figli, e non esiste chi difende un minimo di diritti sociali e civici. In conclusione personalmente quando torno in Moldova sento che manca una identità nazionale. Qui in Italia soffro perché mi discriminano, quando torno a casa è pure peggio, se parlo moldavo i russofoni mi discriminano, se parlo russo i filo-rumeni mi emarginano. Io mi sento semplicemente moldava con una cultura in parte russa, in parte rumena e oggi anche in parte italiana ed europea. Insomma mi sento di appartenere ad un popolo nuovo con una identità nazionale ancora da costruire.

Da migrante mi rendo conto della differenza dei livelli sanitari tra i nostri due paesi, e purtroppo molte ns. infermiere sono costrette a fare le badanti all’estero. E’ noto che la Comunità europea, per disseminare la cultura europea, incentiva programmi internazionali di scambio a livello di laureati. Tuttavia per non saccheggiare le risorse intellettuali dei paesi confinanti, i laureati al termine del programma devono tornare nei rispettivi paesi, dove purtroppo non trovano ugualmente lavoro. La UE, è a conoscenza che l’emigrazione dequalifica i nostri emigranti-laureati (70%), che sono impiegati in lavori di umile livello. Forse con questi programmi la UE pensa di mettere la sua coscienza a posto ma non risolve il problema. Personalmente ho predisposto un progetto che non ha ancora trovato ascolto. Al fine di contribuire a risolvere la carenza italiana di infermieri il progetto propone la formazione di standard italiani, in Moldova di infermieri moldavi per poi utilizzarli per periodi alterni sia in Italia che in Moldova. E’ ovvio che va realizzata una precisa disciplina tra i due paesi con il coinvolgimento dei rispettivi Ministri degli esteri. Il progetto produrrebbe uno scambio di lavoro intellettuale con grande vantaggio per tutti e due i sistemi sanitari. In più nel nostro Paese si realizzerebbe un fenomeno di “emigrazione ciclica” a salvaguardia delle famiglie e diminuzione dei divorzi.

Uno specifico appello al Governo è quello che riguarda BRI L’ufficio governativo di collegamento con gli emigranti che dovrebbe mantenere i legami con tutti i Moldavi emigrati nel mondo. Ho partecipato al congresso del 2008, hanno parlato solo i sostenitori del regime precedente. E’ necessario cambiare la direzione con un direttore aperto alle tecnologie di comunicazione e in grado di sostenere moralmente e materialmente le iniziative di noi lavoratori all’estero ovunque ci troviamo.


Infine due parole sulla tv moldova-internazionale, il prossimo gennaio compirà tre anni di attività. Attraverso questo canale NOI abbiamo potuto trasmettere le nostre attività e mantenere i collegamenti con i ns. familiari e soprattutto sentire che anche noi abbiamo una Patria che ci ascolta. A Roma centinaia di famiglie hanno installato antenne per vedere TVMI, è seguita in 22 paesi del mondo, inoltre individua in tutti i paesi gli artisti moldavi che si affermano all’estero e li valorizza facendoli conoscere ai Moldavi rimasti in Patria, e soprattutto a noi. E’ una tv di stato che và sostenuta dal nuovo Governo perché è ormai un patrimonio utile per i lavoratori all’estero, e costituisce un vantaggio anche per la cultura dei nostri connazionali in Patria che entrano in contatto di una cultura moderna, più aperta, ed europea.


Sul ruolo dell’ambasciata moldava a Romadevo dire che abbiamo apprezzato la maggiore presenza e in particolare i recenti cambiamenti burocratici per impedire fenomeni di intermediazione impropri e di salvaguardia delle donne incinta e con bimbi piccoli. Ma ancora molto è da fare. In particolare è urgente disporre per i ns migranti che vengono da tutta Italia di un servizio igienico accessibile anche a coloro che devono svolgere le pratiche. Questa mancanza è veramente incivile sia a Roma che a Bologna. Infine, avendo modo di vivere a contatto con le imprese italiane, ricordo di aver presentato all’Ambasciatore una impresa che voleva investire per migliorare la nostra sanità. Ebbene, purtroppo, ancora oggi nulla abbiamo saputo sugli esiti di questa proposta.


Ringrazio per la pazienza di chi mi ha ascoltato e un complimento per l’iniziativa che ritengo debba essere replicata ogni anno perché è anche un momento di grande unità, di patriottismo e di crescita della coscienza della nostra comunità.
Tatiana Nogailic


INTILNIREA DIASPOREI MOLDAVE
CU MINISTRO AFACERILOR EXSTERNE SI AMBASADA MOLDOVA DE LA ROMA
PALAZZO FIRENZE ROMA 23 /11/09


Mà limitez sa và segnalez citeva probleme care cred cà merità atentia autoritàtilor noastre si ar putea usura suferintele migrantilor. Asa ne numesc aici in Italia , dar as preferi ca in Moldova sa fim numiti muncitori dupà hotare.

BILETELE LA AVION.

Noi cu totii stim cà stràzile si càile feroviare pentru a face cale spre casà nu sunt adeguate, si suntem costrinsi sa luàm avionul spre Moldova, dar preturile sunt foarte inalte. Este deci necesar de a liberalizza spatiul aerian a Moldovei la acel european pentru a obtine: 1) preturi reduse pentru bilete in favoarea emigrantilor, 2) pentru agevolarea investittilor industriale a impreselor europee, 3) sviluparea turismului, 4) Cresterea numàrului de pasageri pentru beneficiul di Air Moldova, care astàzi tràeste de un monopol limitat pe spinarea muncitorilor dupà hotare.
E totusi ridicol sa stiti, cà in prema sàrbàtorilor , cind majoritatea din noi au vacante si merg spre casà, preturile se ridicà. A reduce din pret moldovenilor care muncesc dupà hotare ar fi un minim care Tara ar putea face pentru a revedea mai des famiile noastre. Aceastà reducere ar ajunge tot la familiile noastre care mentin inalt consumul moldovenilor, si ar fi o recunostintà in favoarea cui sustine economia cu rimetentile in valutà.

PROBLEME CARE NASC IN MOLDOVA.

Multi copii nu acceptà pàrintii emigrati la intoarcere. Distantele care dureazà ani indepàrteazà dragostea, interesele si cultura. Sotiile se intorc dar nu mai regàsesc dragostea familiarà, si nu reusesc s-o restaureze. Multe familii nu ne privesc ca mame, surori s-au bunici , dar ca o resursà rece esternà de naturà economicà.
Efectele evidente a acestei emigratii sunt divorturile, copii disorientati si uneori alcoolismul. Situatii care detin de o majorà atentie din partea autoritàtilor pentru a aplica o assistentà mai eficace famiilor. S-ar putea facilita relatiile cu familiarii peste hotare, prin incentivarea punctelor de contact telematic in satele mai indepàrtate. Sa locuesti in Italia inseamnà a fi informat in privinta pericolelor societàtii de consum: printre care lamiantul- sifer, intocsicarea ambientalà, calitatea aerului. Pericole care cind ne intoarcem in tarà creste frica in noi si ne dàm seama cà cetàtenii nu sunt tutelati nici de o istituzie.
Emigrantii sunt rupti in douà, mintea e in Italia, sufletul la Moldova- in Italia se tràeste bine, fiindcà funtioneazà scoala, serviciul sanitar si prevedential, avem un post de muncà . In Moldova nu avem posibilitatea de a costrui un viitor decent copiilor nostri, si nu exsistà structuri care ne apàrà un minim de drepturi sociale si civile. Personal cind mà intorc acasà simt lipsa unei identitàti nationale. Aici in Italia sufàr uneori din causa descriminàrii, cind mà intorc e mai oribil, dacà vorbesc limba de stat rusii mà discrimineazà, dacà vorbesc rusà acei filo-romini mà emargineazà. Eu mà simt pur si simplu o moldavà cu o parte de culturà rusà, una rominà si astàzi italianà, adicà europeanà. Intr’un cuvint mà simt cà apartin unui popor nou cu o identitate nationalà in fazà de costructie.

INFERMIERII.

Ca emigrantà aici , imi d-au seama de diferenta nivelului sanitar intre tàrile noastre, si din pàcate multe infermiere de ale noastre sunt costrinse sa facà doamne de serviciu in familii peste hotare. E evident cà Comunitatea Europeanà, pentru a inseminta cultura europeanà, incentiveazà programe internazionale de schimb la nivelul universitar. Totusi pentru a nu sustrage risorsele intelectuale din tàrile confinante, studentii la sfirsitul acestor programe se intorc in tàrile respective, unde din pàcate nu-i asteaptà un post de muncà. UE este la cunostintà cà emigratia dequalificà emigrantii nostri laureati (70%) , care aici sunt implicati in munci de un livel umil. Probabil cu aceste programe UE tinde sa-si mentinà constiintà , dar nu resolvà problema. Personal am prevàsut un proect care incà nu a gàsit spatiu. Pentru a resolva lipsa infermierilor in structurile sanitare italiene , proectul propune formarea cu standart italian in Moldova a infermierilor moldoveni, pentru ai incadra pentru perioade alternantive atit in Italia cit si in Moldova. E evident cà e necesar de a realiza o disciplinà precizà intre ambele tàri cu implicarea rispectivului Ministru a afacerilor exsterne. Proectul ar produce un schimb de muncà intelectualà cu un amplu vantaj pentru ambele sisteme sanitare. In plus in tara noastrà s-ar realiza un fenomen de “emigratie-ciclicà” pentru a tutela familiile si reduce rea divorturilor .

BRI (Biroul relatiilor interetnice).

Un apel specific Guvernului e acel ce priveste BRI, un uficiu care ar fi de dorit sa mentinà legàtura cu toti moldovenii emigrati in lume. Am partecipat la Congresul III, din 2008, unde cuvintul l-au avut numai sustenitorii regimului precedent si am asistat la o lectie inutilà de istorie. E necesarà schimbarea directiei acestui uficiu, cu un director predispus noilor tecnologii de comunicatie si in grad de a sustine moral si material initiativele noastre, a muncitorilor oriunde ei se v-or afla.

TVMI ( programul televiziv dedicast emigrantilor)

La sfarsit in douà cuvinte in privinta canalului televisiv moldova International. In eanuarie implineste 3 ani de activitate. Prin intermediul acestui canal noi am avut posibilitatea de a trasmite activitàtile noastre si a mentine o legàtura vie cu familiarii nostri din tarà, dar mai mult ca atit am simtit cà avem o Patrie care ne ascultà. La Roma sute de familii au instalat aceste antene, datorità unui bàeat foarte intreprinzàtor si cu un bagaj amplu de cunostinte in privinta tecnologiilor noi, activ in asociatia ASSOMOLDAVE - Gheorghe Dragnev. Acest canal este trasmis si vàsut in mai mult de 22 de tàri a lumii, dar si identificà moldovenii care s-au realizat, au succes dupà hotare si-i valorizeazà fàcindui cunoscuti moldovenilor ràmasi in Patrie, dar mai mult ca atit nouà. Este o televisione care necesità de sustinerea noului Guvern, fiindcà a devenit deja un patrimoniu util pentru muncitorii dupà hotare si rapresintà un vantaj pentru cultura conationalilior nostri in Patrie care intrà in contact cu o culturà modernà, deschisà, europeanà.

Cit priveste rolul ambasadei tin sa mentionez cà:

Am aprezat presenta activà a ambasadei, in particolar schimbàrile burocratice pentru a stopa fenomenul de infiltrazii nu corecte si livelul organizativ in favoarea noastrà. Dar e incà mult de dorit. In particolar e urgent de a dispunde di un serviciu igienic accesibil tuturor migrantilor care vin din toatà italia pentru a beneficia de serviciile ambasadei. La sfarsit aflindume in contact direct cu industiile italiane, doresc sa và aduc aminte cà am presentat dom nului ambasador o industrie care dorea sa investeze in tara noastrà pentru a miliora serviciul sanitar. Bine, pinà astàzi nu am avut ni-ci un ràspuns la aceastà propunere.



Multumesc pentru ràbdarea a celor care m-au ascultat si aduc un compliment pentru aceastà iniziativa care cred cà ar fi de dorit sa fie replicatà in orice an pentru cà este un moment de unitate , de patriotism si cresterea constiintei comunitàtii noastre.

Tatiana Nogailic
ASSOMOLDAVE
AUDIO QUI:

lunedì 23 novembre 2009

"Meeting MOLDWEB 2009" in Italia, Rovereto.
http://www.facebook.com/l/81445;www.youtube.com/watch?v=8B8-qKpz60c
( E.S. Prim Ministrul Vlad Filat - mesaj video)

http://www.facebook.com/l/81445;www.ustream.tv/recorded/2617450
(E.S. Ministrul de Externe Iurie Leanca - prin telefon)
(E.S. Consul General Rep. Moldova in Bologna Gheorge Munteanu)

 

venerdì 20 novembre 2009


Sono circa 90mila i moldavi che risiedono in Italia, con tassi di crescita doppi rispetto alle altre nazionalità.

Lo rileva il recente rapporto di Caritas-Migrantes. Tra le difficoltà del vivere all'estero si diffonde la "Sindrome Italia", il male oscuro dei clandestini e dei figli dei migranti
Italia, snodo europeo per la diaspora moldava.
Non solo gli immigrati dalle rive del Dnester e del Prut nel nostro Paese hanno tassi di crescita doppi rispetto a quelli delle altre nazionalità, tanto da diventare la decima comunità straniera, e la terza dell’Est, dopo romeni e ucraini.
Ma addirittura Roma è la seconda città europea dopo Mosca per presenza di moldavi: rispettivamente 145 mila e 12.800, davanti a San Pietroburgo (oltre 9 mila), Istanbul (8 mila), Odessa (7.650) e Milano (5.800). Il profilo più aggiornato di questa comunità è nell’ultimo rapporto 'I moldavi in Italia' realizzata da Caritas e Fondazione Migrantes in collaborazione con l`Ambasciata della Repubblica di Moldova a Roma.

Oggi nel nostro Paese i moldavi sfiorano i 90 mila residenti. Ma impressionano i numeri della crescita nell’ultimo decennio: da circa 4 mila presenze nel 2001, passando per le 38 mila del 2004, i residenti moldavi in Italia nel 2008 risultano cresciuti di un terzo (+30,4%), a fronte di un aumento medio della popolazione straniera residente del +13,4%. Avamposto dell’emigrazione, le donne. Si dirigono soprattutto verso l’area del Mediterraneo (Italia, Spagna) per lavori di cura, tanto che nel nostro Paese sono tuttora il 67% della comunità, mentre per i moldavi maschi partono per lo più per Russia, Romania, Ucraina o Israele.

Cresce la seconda generazione

I moldavi sono sempre più orientati all’inserimento stabile in Italia, secondo i dati del Rapporto: oggi il 5% è venuto al mondo in Italia, pari a circa 2000 nati nel 2008. E sono 15 mila circa i minori iscritti nelle scuole italiane. “Scuole e università sono luoghi strategici dell’integrazione dei giovani” spiegano alcune iscritte under 30 dell’associazione della diaspora in Italia ‘Dacia’. E a sorpresa citano soprattutto gli atenei religiosi, in cima a tutti l’Angelicum, dove studiò ventenne Karol Wojtyla. “Non era qui, nell’Italia culla della cultura umanistica che doveva nascere la parola clandestino”, scandiscono gli universitari moldavi.

Per gli adulti un punto di riferimento importante sono anche le chiese, “dove possiamo preservare la storia, i valori, la lingua ma anche la fiducia nei diritti”, spiegano attivisti della onlus ‘San Mina’, un’altra sigla a tutela dei diritti civili per i moldavi in Italia. La formazione culturale è una conquista importante, ma “crea inevitabilmente anche fratture tra i genitori e i figli, che a tutti gli effetti si sentono di cultura italiana”, secondo il Rapporto Caritas-Migrantes. “Il risultato è che spesso la seconda generazione non desidera più tornare in patria”. E si trova nella terra di nessuno: per loro, “sospesi tra terra d’origine e partecipazione incompleta alla nuova società –secondo lo studio - sarà decisivo il riconoscimento di cittadinanza e nazionalità italiana”.

I nuovi moldavi ‘laziali e veneti’

Ci sono due ‘capitali moldave’ oggi nella penisola: sono Roma (e il Lazio) e Padova (in Veneto), le aree a maggior concentrazione, con circa 8 mila residenti complessivi, per lo più impiegati nel settore domestico (32%), nell'edilizia (12%) ed in imprese di servizi (11%). La mappa regionale del Rapporto Caritas-Migrantes rintraccia i moldavi per lo più nel nord ovest (35,2%), poi nel nord est (27%) e al centro (25,1%). Meno al sud (9,1%) e nelle isole (3,7%). Ma il loro cammino è in salita, secondo diverse voci della diaspora. “Il rinnovo del permesso di soggiorno è il problema più grande, ed è sempre più difficile”, spiega Natalia Moraru, presidente dell’associazione ‘Dòina’.

Nettamente migliore la situazione dei regolari, che comunque hanno accesso ad impieghi spesso inferiori alla propria formazione. Il Rapporto lo ha verificato: a Roma ad esempio il 70% dei moldavi sono laureati (di cui il 5% con due lauree o un dottorato di ricerca), il 30% ha fatto studi medi o professionali. Ma solo il 30-35% ha un lavoro rispondente al curriculum, prevale l’impiego come manovalanza nei servizi, nelle famiglie e negli hotel. Nonostante le molte associazioni sorte finora, i centri di aggregazione per i moldavi restano soprattutto in strada: i piazzali davanti alle chiese di riferimento, spesso anche ‘mercati del lavoro’, e le stazioni degli autobus (a Roma, da Tor di Valle), il mezzo simbolo del pendolarismo con Chişinău. Dove, confermano in molti, i viaggi sarebbero controllati da racket di autisti o trasportatori, ‘dominus’ sulle tariffe e sulla merce spedita, che in molti casi comprende pacchetti di contanti. Qualche volta vengono ‘rubati’ e – come nel caso di una donna che ha visto sparire i suoi 8 mila euro di risparmi inviati in patria - per riaverli va pagato un riscatto.

La diaspora moldava, è all’estero un cittadino su quattro

La grande ondata di migrazioni dalla Moldavia cominciò nel 1999, l’anno dopo il default russo in cui – ricorda il Rapporto Caritas-Migrantes, citando stime della Banca Mondiale - il piccolo Paese toccò il suo record di povertà: 80,9% nei piccoli centri, 76,9% nelle campagne 50,4% nelle grandi città. In quei dodici mesi partirono in 100 mila. Nel 1992 una nuova spinta era già venuta dal conflitto militare con la Russia in Transdnistria, zona ad elevata concentrazione industriale, che aggravò la catastrofe occupazionale.

Oggi sui circa 4,2 milioni di abitanti, un moldavo su quattro è all’estero. La repubblica è entrata inoltre nella top list mondiale dei Paesi con le maggiori rimesse in proporzione alla popolazione: circa un terzo del Pil nazionale (36%, con 1.4 miliardi di dollari nel 2008). Denaro inviato per vie informali, con uno scarso ricorso alle banche. Quelle dall’Italia sono state nello stesso anno 54.5 milioni di euro. Secondo il Rapporto Caritas-Migrantes, “se la famiglia è in Italia un immigrato moldavo invia in media nel Paese d’origine 400-600 euro l’anno; se invece marito e figli sono in Moldova, allora si può arrivare a 10 mila euro l’anno”. La somma media è di 7-8000 euro annui, “usata per mantenere la famiglia, pagare gli studi ai figli, comprare una casa”.

Tra i più sfavoriti dell’Est per il visto Ue

Oltre a povertà, disoccupazione e bassi salari, oggi a sostenere l’emigrazione “sono soprattutto l’instabilità governativa, la corruzione e i diritti umani negati - spiegano gli analisti del Rapporto 2009 - Tuttora i moldavi sono i più sfavoriti nell’accesso ai visti per i Paesi europei”. Basti pensare che dal 2007 (anno dell’ingresso della Romania nella Ue) fino al 28 gennaio 2009 (quando la sede diplomatica italiana a Chişinău ha cominciato a rilasciare i visti), i moldavi andavano a chiedere il visto per Roma all’ambasciata italiana di Bucarest, così come per i visti in Spagna o Slovenia. Per ottenere il visto per Grecia o Cipro invece partivano per l’Ucraina. “Una situazione a dir poco dorata per le organizzazioni criminali”.

Per un tariffario aggiornato basta consultare gli stessi migranti: oggi costa 4.500 euro un visto per l’Italia, rilasciato dalle opache agenzie moldave per l’impiego, che preparano anche i candidati ai colloqui nelle ambasciate (‘sii naturale’, non arrossire’, ‘ripeti la risposta precisa che ti indichiamo’), mentre nel 2004 i mediatori dovevano accontentarsi di 2.500 euro.

La maggior parte de moldavi arriva in Italia con visto turistico, ma è ancora tra le più alte dell’Est la percentuale di vittime di trafficking. Sono 919 quelle assistite in Italia negli ultimi anni, secondo il Rapporto, dato che ne fa la terza comunità più esposta dopo quelle di Nigeria e Romania.

L’arbitrio della burocrazia, veri ostacoli alla vita in Italia

“I nostri emigrati qui hanno soprattutto bisogno di informazioni e di non restare da soli” spiega Tatiana Nogailic, presidente di Assomoldave. “L’informazione per un immigrato è vita. Al punto che per nuovi provvedimenti di legge, oltre che al nostro blog su internet, puntiamo sugli sms. Ne spediamo fino a mille”.

Quali le maggiori difficoltà per i moldavi? “Variano a seconda se si ha o no il permesso di soggiorno. Il primo gruppo conta anche i titolari di cittadinanza rumena, mentre oggi quelli del secondo, con il nuovo “pacchetto sicurezza”, sono equiparati a fuorilegge. Personalmente ho vissuto con terrore l’attesa, prima del rilascio e poi del rinnovo del permesso di soggiorno. La prima volta per due anni, poi per un anno e mezzo. Per tutto il tempo da irregolare, ci è impedito di tornare in patria, e questo ci rende inesistenti”. In genere, prosegue la Nogailic, “l’insicurezza non finisce mai per le leggi innumerevoli e interpretate in mille modi. Basti pensare al certificato di residenza richiesto per ottenere la Carta di soggiorno: a fronte di un'unica legge regionale, ogni Municipio di Roma ha una procedura diversa che va da 2 a 12 certificati”.

Sempre più nascosti, così è fallita l’ultima sanatoria

Che cosa è cambiato con l’ultima sanatoria? “E’ stata un successo parziale, sono arrivate appena metà delle richieste previste – commenta Nogailic - Uno dei motivi dell’insuccesso è dovuto al licenziamento massiccio attuato dai datori di lavoro prima della sanatoria. Per tre ragioni: l’eccessivo costo a carico di chi assume, il suo timore della burocrazia nella fase applicativa nella legge e infine la possibilità di reperire sul mercato lavoratori pendolari a basso costo. Ma il maggior difetto della legge è stato sanare chi aveva un solo datore di lavoro, escludendo così ad esempio ogni colf impiegata in una molteplicità di famiglie. Tutti sappiamo che queste donne continuano a lavorare, con molti disagi in più, in tante case, ma pur superando le 12 ore al giorno complessive e volendo pagare i costi di persona, non ha avuto la possibilità di mettersi in regola. Abbiamo denunciato inutilmente quello che stava accadendo al Prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno”. Ma è stato di recente lo stesso funzionario ad ammettere, presentando i risultati della regolarizzazione, che “c’è ancora molto sommerso e la sanatoria andrebbe ampliata”.


Ad Est è ‘Sindrome Italia’, il male oscuro dei clandestini e dei figli dei migranti.

Non essere in regola può far ammalare l’anima. Non significa solo non avere acceso ai servizi, né poter affittare una casa, “ma sentirsi perseguitati e spiati – chiarisce Tatiana Nogailic di Assomoldave, che si è occupata a fondo di questo tema - Non si esce per mesi dalla casa in cui si lavora perché una leggerezza può essere fatale, e si è costretti all’isolamento per la paura di essere intercettati dalle forze dell’ordine. In una parola, si perde il contatto con la realtà. Mi auguro che non accada anche ai moldavi di dover pagare lo stesso prezzo di molti lavoratori romeni e filippini, che nei loro Paesi devono essere curati dalla ‘sindrome Italia’. E’ così che viene indicata dai medici questo complesso di malattie mentali invalidanti, con illusioni di persecuzioni, di maltrattamenti ed ossessioni ricollegabili alle attività lavorative svolte in Italia. “Conosco diversi connazionali che per l’abitudine al timore in Italia, perfino al rientro in Moldova per le feste, impallidiscono alla vista di un poliziotto” aggiunge la Nogailic.

Ma la “sindrome Italia” ha anche una declinazione ulteriore in patria. In Moldova per ora non ha colpito gli adulti come in Romania, dove lo scorso Natale, ripartiti i migranti dopo la momentanea riunione familiare per le feste, ha generato atti di autolesionismo o tentativi di suicidio, in numero tale da attirare l’attenzione della stampa. Piuttosto tocca in massa i minori figli di immigrati all’estero, rimasti soli in Moldova, spesso in una casa vuota, o con nonni troppo anziani per occuparsi di loro. “In Moldova non c’è più cerniera tra le generazioni, nel Paese sono rimasti solo vecchi, bambini e giovanissimi – spiega Tatiana Nogailic - Così i minori forzatamente abbandonati sviluppano una forma depressiva acuta. Anche questa, per i giornali di Chisinau, è ‘sindrome Italia’”. Rende i bambini ansiosi, apatici, spesso aggressivi perché senza più punti di riferimento. “Un’anziana, nonostante l’affetto, non può supplire al ruolo di genitore, né spiegare ai minori un mondo che cambia vorticosamente”, confermano altre madri moldave. Nelle regioni rurali più della metà dei bambini vive solo o con i nonni. “E’ un tema che colpisce al cuore la nostra diaspora e il presente nazionale”, secondo la Nogailic, anche perché questi ragazzi sono esposti a rischi crescenti, da un’esistenza come street children fino alla migrazione precoce. Questa cruda epopea dell’assenza quotidiana sulla pelle dell’ultima generazione moldava è finita anche in un film, uscito a dicembre 2008 e già pluripremiato in Europa.

“’Arrivederci’ del regista moldavo Valeriu Jereghi, tra l’altro vincitore del Gran Prix Forum Euroasiatic Moscova, è la storia di due fratelli soli al mondo, con i genitori all’estero. “Il suo neorealismo ha spaccato la Moldova, dove il film conta partigiani e oppositori accesi” conferma la Nogailic. Un destino simile, per citare un precedente illustre, lo ebbe ‘Ladri di biciclette’ di Vittorio De Sica nell’Italia della ricostruzione. Al centro del film moldavo c’è ancora l’Italia, e ci sono bambini che sarebbero piaciuti a De Sica. Come nella sequenza del viso melanconico del figlio quando ascolta ‘O sole mio’ senza capire le parole e pensando solo che viene da un mondo da cui attende oscuramente il ritorno di sua madre. La pellicola di Jereghi è stata proiettata anche a Venezia e a Roma, durante incontri con la diaspora. E per rispondere a chi in patria lo accusa di speculare su un grande male nazionale, Jereghi il mese scorso ha organizzato una settimana di proiezioni gratuite del suo film in un cinema centrale di Chisinau. “A vederlo – racconta Tatiana Nogailic - sono venuti anche dalle campagne con i pullman”. L.D.

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/12135/1/358/


20.11.2009

Da Roma, scrive Laura Delsere

giovedì 19 novembre 2009

Il ministro degli esteri della Repubblica Moldova in Italia .

Domenica 22 novembre prossimo arriverà in Italia in visita ufficiale il ministro degli esteri della Repubblica Moldova Iuire Leanca su invito del ministro degli esteri italiano Frattini.
L'Ambasciata moldava ha organizzato per lunedì 23 novembre 2009 alle ore 18.30 un incontro tra la comunità moldava e il ministro degli esteri.
L'appuntamento è fissato presso la sede della società "Dante Alighieri" a Roma,
in Piazza Firenze, 27.

Ambasada Republicii Moldova in Italia va informeaza ca la 23 noiembrie curent se va desfasura intilnirea domnului Iuire LEANCA, Ministru al Afacerilor Externe si Integrarii Europene al Republicii Moldova, cu comunitatea moldava din Italia.
Se preconizeaza desfasurarea acestui eveniment la orele 18.30
la sediul Societatii "Danti Alighieri"
care se afla pe adresa Piazza di Firenze, 27, Roma.

Intilnirea va avea loc la sediul unde s-a desfasurat pe 05 noiembrie curent Conferinta "Cetatenii moldoveni in Italia: situatii si perspective".

Va asteptam pe toti si multumim profund pentru colaborare.

Cu stima si respect,
Cancelaria
Ambasada Republicii Moldova in Italia .
Ottima prova della FIOS agli europei in Moldavia .

Durante la Convention di settembre della Kombat League e’ stata ufficializzata la nascita della F.I.O.S. (Federazione Italiana Oriental Sport) di cui Emiliano Lanci è Presidente.
I Campionati Europei di tutte le specialità WOF a Chisinau in Moldavia (13-15 Novembre) sono stati la prima tappa della “spedizione italiana “ che si è cimentata nelle nelle discipline WOF inerenti alle MMA.
Nella terra degli ostici Moldavi insieme a squadre provenienti da tutta europa (con predominanza dell’est europeo), i nostri portabandiera hanno gareggiato, mostrando grinta, qualità e determinazione raggiungendo cosi’ risultati degni di merito.
La squadra capitanata da Emiliano Lanci e dal Maestro Alessandro Panettieri del Bulldog Clan di Bologna nelle vesti di tecnico era composta da:
Giorgia Cecchini (cat. 60 kg Femminile, X-Team Vigevano)
Luca Iovino (75 Kg, X-Team Vigevano)
Alvian Boboc (75 kg Bulldog Clan Bologna)
Sergey Popa.(-81kg)
Il primo a salire sul ring è Alvian Boboc che disputa un grandissimo match perso di strettissima misura con quello che sarà il finalista del torneo, grande prova per un ragazzo che nonostante la poca esperienza sembra possa avere a parere dei tecnici un sicuro avvenire.
E’ il turno di Sergey Popa che inizia il torneo dei -81 kg qualificandosi subito per le finali del galà serale.Grandi aspettative da parte di tutto il team nonostante l’alto livello di gara per Popa l’atleta più titolato del team FIOS.
Esperienza molto positiva quella Moldava che oltre ai risultati ha dato anche la possibilità ad Emiliano Lanci E AD Alessandro Panettieri di conoscere il “mondo dell’ex blocco sovietico” e di stipulare accordi e contatti con manager e federazioni che potranno avere interessantissimi sviluppi per il futuro.
Donne in Moldova.
Seminario organizzato dall’associazione faentina Cosmopolite e di
Acim, Camera di Commercio Italo - Moldava
CESENA

Dopo le precedenti iniziative dedicate al ruolo della donna in Paesi balcanici come la Bosnia-Erzegovina e l’Albania, il ciclo di manifestazioni continua quest’anno con Donne in Moldova, grazie all’organizzazione dell’associazione faentina Cosmopolite e di Acim, Camera di Commercio Italo-Moldava.

Questo seminario, come i precedenti, si pone l’obiettivo di far conoscere delle realtà sociali “al femminile” che spesso nel nostro paese vengono giudicate tramite visioni non sempre reali.
I due incontri di Cesena (venerdì 20 novembre alla sala Biagio Maraldi Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena) e di Faenza (sabato 21 novembre alla sala comunale Bigari), non certamente sovrapponibili, da un lato vogliono illuminare coloro che interverranno sulla realtà di una società in continua evoluzione e dove la donna riveste un ruolo non certo secondario, dall’altro indicare le line guida per scoprire le opportunità di business e investimenti in Moldova.

Tutto senza trascurare alcuni aspetti della tradizione di questo Paese legati in particolar modo all’enogastronomia e alla musica.
Appuntamento, quindi, alle 15, nella sala di via Tiberti.

lunedì 9 novembre 2009


MIGRANTI: ARRIVA NUOVO SERVIZIO ONLINE PER LE RIMESSE.

Un nuovo punto di riferimento sul web per gli immigrati che vogliono inviare denaro a casa nel modo piu' conveniente e sicuro. E' stato presentato oggi il sito www.mandasoldiacasa.it
il primo in Italia che permette ai migranti di confrontare in modo gratuito costi, condizioni e servizi per l'invio delle rimesse nei Paesi di origine.

La presentazione del nuovo servizio online si e' tenuta nel corso della 'Conferenza internazionale sulle Rimesse' organizzata dalla Banca Mondiale e dal ministero degli Esteri italiano in seno al 'Gruppo di lavoro G8 sulle rimesse globali', in programma oggi e domani a Roma. Al momento, sono undici i Paesi che hanno dato la disponibilita' per la comparazione dei costi, ma altri se ne aggiungeranno a breve. Il sito, gestito dal CeSPI, e' stato sviluppato in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (Oim) e con il coinvolgimento del mondo bancario e di alcuni operatori di trasferimento monetario, nell'ambito del Progetto 'Migranti per lo Sviluppo'. "Il progetto, di cui e' capofila la ong Ucodep e' il primo risultato operativo del Laboratorio Migrazioni e Sviluppo", ha spiegato Marco Baldini, coordinatore del Laboratorio, "una rete di analisi e pratiche che coinvolge ACLI, ARCI, ARCS, IPSIA, Banca Etica, CeSPI, Consorzio Etimos WWF Italia e che mira prioritariamente al rafforzamento dell'associazionismo dei migranti e del loro ruolo nelle iniziative di co-sviluppo". Il programma 'Migranti per lo Sviluppo' si avvale del contributo della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Esteri e dell'appoggio della Direzione Generale cooperazione economica e finanza multilaterale. "La nascita di un sito come mandasoldiacasa.it e' un primo passo importante per permettere ai migranti di ridurre i costi dell'invio delle rimesse", ha dichiarato Francesco Petrelli, presidente di Ucodep, "ringraziamo il ministero degli Esteri e la Cooperazione italiana che hanno voluto sostenere quest'iniziativa della societa' civile e farne una buona prassi da valorizzare nell'anno di Presidenza G8". Anche in questa occasione, Ucodep ricorda pero' che l'impegno del Governo nel facilitare l'invio delle rimesse agli immigrati non puo' in alcun modo sostituire la finanza per lo sviluppo. "Le rimesse dei migranti devono essere complementari e non sostitutive rispetto agli impegni presi sull'Aiuto pubblico allo sviluppo, che vedono l'Italia molto in ritardo", ha insistito Petrelli, "questi impegni possono e devono essere mantenuti gia' a partire dalla Finanziaria 2010". Inoltre', ha aggiunto Andrea Stocchiero, direttore esecutivo del CeSPI, "sono possibili nuove alleanze e nuovi schemi che mettono in sinergia le rimesse con la finanza per lo sviluppo, basti pensare a iniziative di cooperazione decentrata che, grazie ai migranti, co-finanziano interventi di carattere sociale ed economico".

giovedì 5 novembre 2009

TUTTE LE FOTO QUI:

http://picasaweb.google.it/assomoldave/CONVEGNOMOLDAVIINITALIA


AMBASCIATA MOLDOVA IN ITALIA
CARITAS DI ROMA
CONVEGNO: “MOLDAVI IN ITALIA”


INTERVENTO
(Associazione delle donne Moldave in Italia).
Lo spirito di mio intervento e quello di completare chi mi ha preceduto, quindi mi limiterò ad illustrare le “Difficoltà dei moldavi in Italia”.
Prima di tutto dobbiamo essere consapevoli che i migranti sono classificabili in due distinte categorie con relative differenti problematiche.
Abbiamo prima di tutto i moldavi con regolare permesso di soggiorno, e in questa categoria si contano i moldavi che possiedono anche la cittadinanza rumena.
Secondariamente esistono i moldavi irregolari, che purtroppo oggi con il nuovo “pacchetto sicurezza” risultano e ricomprendono anche clandestini.

A) QUINDI BREVEMENTE ANALIZZO PRIMA ALCUNI PROBLEMI CHE RIGUARDANO I MOLDAVI REGOLARI - COME OGGI SONO IO.

1. Personalmente ho vissuto con terrore l’attesa, prima del rilascio e poi del rinnovo del permesso di soggiorno. Un’attesa durata in un caso due anni, nel secondo un anno e mezzo. Durante queste attese (come per tutto il tempo da irregolare) ci è impedito di tornare in Patria. Questo ci fa sentire non considerati da nessuno, tanto da sentirci inesistenti e invisibili.

2. Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, tra i moldavi che coltivano l’idea di rimanere in Italia c’è il problema della cittadinanza. Questo è un altro motivo di lunghe attese burocratiche ma soprattutto di sofferenze e disagi nell’affrontare il lungo e difficile processo di assorbimento della cultura italiana.

3. Diverso è il problema per i moldavi che invece vogliono tornare in Patria. Non hanno interesse ad integrarsi, sono insensibili ai processi d’integrazione. Si isolano e sono interessati a partecipare quasi esclusivamente alle iniziative della Comunità moldava.

4. Sia per chi vuole integrarsi, sia per chi è solo temporaneo in Italia, la difficoltà maggiore è quello di conoscere e comprendere la complessità della vita sociale in Italia. I problemi maggiori derivano dalle innumerevoli leggi, dalla loro incomprensione e dalla loro interpretazione che aumentano incertezza e insicurezza.
Questo è un problema per voi italiani, figuriamoci per noi moldavi.
Basta pensare alla richiesta del Certificato di residenza richiesto per ottenere la Carta di Soggiorno. Infatti a fronte di un'unica legge regionale ogni Municipio di Roma ha una procedura diversa che va da una richiesta minima di 2 a un massimo 12 certificati.

B) – INVECE PER QUANTO RIGUARDA LE DIFFICOLTÀ CHE INCONTRANO I “MOLDAVI IRREGOLARI”

È INNANZITUTTO NECESSARIA UNA RIFLESSIONE SULL’ULTIMA SANATORIA:

Si è trattato di un successo parziale, perché i risultati non hanno soddisfatto le attese. Se è vero che il numero previsto è stato raggiunto solo a metà, significa che in Italia esiste tuttora un numero assai elevato di irregolari.
Uno dei motivi dell’insuccesso è dovuto al massiccio licenziamento attuato dai datori di lavoro prima della sanatoria. Ciò è avvenuto soprattutto per le seguenti cause:
□ eccesivo costo a carico del datore di lavoro;
□ timori dei datori di lavoro verso la burocrazia nella fase applicativa nella legge;
□ possibilità di reperire sul mercato lavoratori pendolari romeni a basso costo.

Ma il maggior difetto della legge è stato quello di aver imposto la sanatoria esclusivamente per coloro che avevano un solo datore di lavoro, escludendo cosi tutti coloro che lavoravano con una molteplicità di datori di lavoro.
In altri termini una colf che lavorava anche 12 ore al giorno con più datori di lavoro, non ha avuto la possibilità di mettersi in regola.

Personalmente ho inutilmente denunciato quello che stava accadendo al Prefetto Moricone del Ministero di Interni responsabile del procedimento legislativo.




IN MERITO AI DISAGI CHE INCONTRANO I CONNAZIONALI COSIDDETTI IRREGOLARI MI LIMITO A SEGNALARE I SEGUENTI:

1. Non essere in regola oggi equivale a essere clandestino, ossia un fuorilegge, quindi è notevolmente peggiorata l’esistenza dei clandestini. Eppure noi tutti sappiamo che gran parte delle colf clandestine che lavoravano 12 ore al giorno con più datori di lavoro seguitano a lavorare con maggiori disagi nonostante erano disposte a pagare di persona i costi della regolarizzazione.

2. Non essere in regola significa non poter accedere a diversi servizi, inoltre non si può affittare una casa ci si sente perseguitati e spiati. In queste condizioni si è costretti all’isolamento per la paura di essere intercettate dalle forze dell’ordine perdendo così il contatto con la Realtà. Con il tempo le persone isolate dalla società, dalla paura e dalla disperazione si rifugiano nell’ombra.
Mi auguro che non accada pure al nostro Paese dover scoprire lo stesso prezzo che stanno pagando molti lavoratori Romeni e filippini, i quali nei loro paesi devono essere curati dalla SINDROME ITALIA.
Si tratta di malattie mentali invalidanti, con illusioni di persecuzioni e maltrattamenti e ossessioni ricollegabili alle attività lavorative svolte in Italia..

C. PER CONCLUDERE NON MANCANO I PROBLEMI COMUNI SIA AI LAVORATORI REGOLARI CHE IRREGOLARI.
Tra questi segnalo il problema dei figli che studiano nelle scuole italiane. Si crea di fatto una frattura tra la cultura dei genitori e la cultura dei bambini i quali a tutti gli effetti si sentono di cultura italiana. Il risultato è che rifiutano la propria cultura di origine e non desiderano più tornare in patria. Questi ragazzini non sentono più la patria d’origine ma allo stesso tempo non riescono a sentirsi completamente integrati nella nuova società. Riconoscergli cittadinanza e nazionalità italiana sarà un contributo decisivo per la loro completa e definitiva integrazione.

T E R M I N O
affermando che molti di questi problemi possono trovare sollievo da una maggiore comunicazione e informazione che invece manca nella nostra comunità moldava.
La mia associazione è impegnata nella comunicazione sociale e personalmente cercherò di impegnarmi ancora di più per sperimentare i nuovi mezzi che la tecnologia ci offre, per migliorare la nostra virtuale comunità moldava.

Ringrazio L’ambasciatore Gheorghe Rusnac e dottor Franco Pitau che hanno promosso questo utilissimo convegno che è riuscito a riunire tutte le realtà moldave presenti a Roma.
Altrettanto Ecaterina Deleu che a curato per noi la sezione dedicata ai Moldavi nel “Osservatorio Romano sulle Migrazioni”.
NOGAILIC TATIANA
05/11/2009
Una delle comunità più in crescita,vive soprattutto al nord ovest .
Roma, 5 nov.
Sono quasi 90 mila i cittadini moldavi residenti in Italia alla fine dello scorso anno e poco più di 100 mila se si considerano i lavoratori per i quali è stata presentata domanda di regolarizzazione: una comunità consistente - la decima per numero di presenze - e che ha nell'Italia un riferimento importante.
Nel corso degli ultimi dieci anni l'immigrazione di moldavi nel nostro Paese ha avuto tassi di crescita eccezionali: poco più di 4 mila presenze nel 2001, 38 mila quelle registrate alla fine del 2004, fino agli attuali 100 mila. Solo nel corso del 2008 i residenti moldavi in Italia sono cresciuti di quasi un terzo (30,4%), a fronte di un aumento medio della popolazione straniera residente del 13,4%. Sono i dati della ricerca 'I moldavi in Italia: situazioni e prospettive' realizzata dal Dossier statistico immigrazione della Caritas diocesana di Roma, Caritas Italiana e Fondazione Migrantes in collaborazione con l'Ambasciata della Repubblica di Moldova, che verrà presentata questa sera alle ore 17 presso la sede della Società 'Dante Alighieri' a Roma.
Si tratta di un'immigrazione prevalentemente femminile (67% del totale), che conta 15 mila minori iscritti nelle scuole italiane, che ha come punti di riferimento le province di Padova e Roma (entrambe con circa 8 mila residenti) e che vede l'inserimento lavorativo soprattutto nel settore domestico (32%), nell'edilizia (12%) ed in imprese di servizi e pulizie (11%). Dal punto di vista dell'insediamento territoriale i moldavi in Italia vivono soprattutto nelle regioni del nord ovest (35,2%), seguite da quelle del nord est (27%) e del centro (25,1%). Pochi al sud (9,1%) e nelle isole (3,7%).
All'incontro di oggi parteciperanno il direttore della Caritas romana monsignor Enrico Feroci, dell'Ambasciatore della Repubblica di Moldova Gheorghe Rusnac, del vice capo vicario del Dipartimento Libertà civili e immigrazione del Ministero dell'Interno Mario Ciclosi, del presidente della Società 'Dante Alighieri' Bruno Bottai, e di studiosi, ricercatori ed altri rappresentanti del mondo politico ed imprenditoriale dei due paesi. "Quello moldavo è un paese segnato da tassi di povertà ancora molto alti rispetto ai vicini e che ha nelle migrazioni anche un importante fattore di sviluppo, sia in termini di capitali monetari attraverso le rimesse, sia in termini di creazione di capitale umano e professionalità" ha dichiarato Feroci, anticipando il lavoro che verrà presentato stasera. Per Feroci "come già avvenuto in altre esperienze di paesi dell'Europa orientale che oggi sono nell'Unione Europea, le migrazioni aprono la strada ad opportunità di investimento e sviluppo nel paese di origine e rafforzano i rapporti di collaborazione tra i governi". http://www.apcom.net/newscronaca/20091105_182401_4c493d3_75350.html

mercoledì 4 novembre 2009

I moldavi in Italia: situazioni e prospettive.

Roma, giovedì 5 novembre, ore 17.00
Piazza Firenze, 27
Società “Dante Alighieri” – Palazzo Firenze,
Galleria del Primaticcio
Saluto introduttivo Ambasciatore,
Bruno Bottai Presidente della Società “Dante Alighieri”
Mons. Enrico Feroci Direttore della Caritas diocesana di Roma
Presentazione della ricerca “I moldavi in Italia” Maria Paola Nanni,
Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes .
Gli aspetti linguistici e culturali Alessandro Masi, Segretario Generale della Società “Dante Alighieri”.
L’italiano per stranieri: la rete “scuole migranti” a Roma Augusto Venanzetti, coordinatore rete “ScuoleMigranti” Iniziative imprenditoriali tra Italia e Moldova Lorenzo Tagliavanti, Vicepresidente Camera di Commercio di Roma.
Il percorso di integrazione e i successi della solidarietà moldo-italiana Giancarlo Capecchi, Direttore Teletirreno Maremma Channel
La Provincia di Roma per i cittadini immigrati Antonella Massimi, Dipartimento IX Servizi Sociali – Immigrazione Il Ministero dell’Interno per i cittadini immigrati
Prefetto Mario Ciclosi, Vice Capo Dipartimento Vicario per le Libertà Civili e l’Immigrazione.
Interventi coordinati dei rappresentanti delle associazioni moldave in Italia Associazione “Doina”,
Associazione “Assomoldave”,
Associazione “Dacia”,
Associazione “San Mina – Onlus”,
Associazione “La Lega delle donne di Moldova”,
Associazione “Moldova nel Mondo”.
Presenterà la sua esperienza di riuscita nel mondo imprenditoriale, Ivan Cruscov.
Interverrà C. Menzinger, Responsabile per la glottodidattica del PLIDA. Repubblica di Moldova: prospettive e realtà Prof. Gheorghe RUSNAC, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica di Moldova nella Repubblica Italiana
Coordina i lavori: Franco Pittau, Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes