Stato indipendente dal 1991, dopo aver fatto parte per 50 anni dell’Unione Sovietica, la Moldova è un Paese abbandonato dalla metà della sua forza lavoro: su poco più di quattro milioni di abitanti, almeno un quarto, stando alle stime ufficiali, dati in cui non rientrano gli irregolari, risulta emigrato.
Si calcola che dal 2001 le domande di regolarizzazione per le donne moldave in Italia siano decuplicate ed oggi le rimesse rappresentano il 36 % del prodotto interno lordo: dati ufficiali a cui sfuggono le rimesse non dichiarate, non sottoposte quindi a tasse e costi. E il denaro trasferito in Moldova è spesso sottratto ad un circuito economicamente virtuoso che permetta al Paese di creare nuove opportunità e permetta di uscire dalla crisi che attanaglia il Paese.
Nelle campagne in particolare il panorama è desolante: un susseguirsi di baracche, da cui emigra oltre il 10% della forza lavoro e l’80% dichiara di voler andare via.
Ma sono soprattutto le donne a lasciare il Paese. Accade così che quelle che vengono in Italia ad accudire i nostri figli ed anziani, lasciano soli i loro. Gli operatori sociali assistono così al dramma degli abbandoni di minori: bambini lasciati negli orfanotrofi o dai nonni, o a volte completamente soli. Oggi sono 177 mila i minori toccati dal fenomeno e ogni anno si registrano 2.500 nuovi casi. Per adottarli a distanza bastano 35 euro, ma in questo panorama fatto di “vuoti di cura”, come vengono definiti in gergo tecnico, e solitudine c’è chi decide di rimanere. Sono soprattutto giovani, nelle cui mani sta il futuro del Paese.
Le telecamere di “Crash - contatto impatto convivenza” guidate da Paolo Zagari raccontano questo drammatico deserto degli affetti, in un viaggio condotto in studio da Valeria Coiante, dal titolo “Mal di emigrazione”, in onda venerdì VENERDI’ 19 Dicembre 2009, alle ore 01.00 su RAITRE, con replica su RAISTORIA, Domenica 27 Dicembre alle ore 19.00
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