OSPITI DI LABOR TV
lunedì 23 marzo 2009
VIAGGIARE CON IL CEDOLINO.
Non è più necessario varcare la stessa frontiera. Rimangono valide tutte le altre regole .
Roma 17 marzo 2009
Una (piccola) libertà in più per chi attende il primo rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno e vuole viaggiare tra l’Italia e il suo Paese d’origine. Non deve più passare all’andata e al ritorno necessariamente dallo stesso valico di frontiera.
Lo ha deciso il ministero dell’Interno, sollecitato dall’ennesimo problema legato agli spostamenti di chi aspetta il permesso.
La direzione immigrazione e polizia delle frontiere ha trovato una soluzione che si applica a tutti gli immigrati in attesa del permesso. "Si dispone con effetto immediato – recita un telegramma urgentissimo dell’11 marzo - che gli stranieri possano lasciare il territorio nazionale e rientrarvi anche attraverso una frontiera esterna italiana diversa da quella in uscita".
Rimangono valide, naturalmente, tutte le altre regole dei viaggi col cedolino.
Non si possono quindi fare tappe nell’area Schengen e bisogna portare con sé il passaporto e la ricevuta dell'ufficio postale, che verranno timbrati dalla polizia. A chi attende il rinnovo sarà richiesta anche la fotocopia del permesso scaduto, mentre chi attende il primo permesso per lavoro o per motivi familiari dovrà esibire il visto rilasciato dal consolato che specifica il motivo del soggiorno in Italia.
Scarica il telegramma del Ministero dell' Interno
Flussi. Maroni: "Nel 2009 decreto solo per gli stagionali".
Il ministro dell’Interno alla Camera. "Gli stagionali non creano problemi, ma non ci saranno quote per gli altri"
Roma 18 marzo 2009
Quest’anno non ci saranno flussi d’ingresso per operai, colf, badanti e altri lavoratori extraue. "Per tutelare i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro", il governo ha deciso di autorizzare solo l’arrivo di stagionali. Lo ha detto oggi pomeriggio alla Camera il ministro dell’Interno Roberto Maroni, annunciando che la maggioranza ha accolto un ordine del giorno approvato a Palazzo Madama durante l’esame del disegno di legge sulla sicurezza.
Atteso da mesi, il decreto stagionali autorizzerà 80mila ingressi, e i lavoratori, ha ricordato il ministro dell’Interno, potranno rimanere in Italia "al massimo per nove mesi per lavori in agricoltura e nel settore del turismo. Sono lavoratori che vengono tutti gli anni con i quali c’è un rapporto di grande correttezza e soprattutto c’è l’impegno delle associazioni di categoria a controllare che poi al termine del contratto ritornino nel Paese d’origine".
EP
Tutti i lavoratori dipendenti stanno ricevendo in questi giorni il Cud, il certificato che riepiloga le retribuzioni del 2008, indispensabile per la prossima dichiarazione dei redditi.
Roma 16 marzo 2009
Ma come devono regolarsi le famiglie che si fanno dare una mano da una colf o una badante? I datori di lavoro domestico non sono sostituti di imposta, non operano trattenute sulle retribuzioni e quindi non rilasciano il Cud, ma potrebbero essere chiamati comunque a tirare le somme. Il contratto collettivo dei domestici prevede infatti che “il datore di lavoro, a richiesta del lavoratore, è tenuto a rilasciare una dichiarazione dalla quale risulti l'ammontare complessivo delle somme erogate nell'anno”. Se la colf lo richiede, il datore deve quindi consegnarle una dichiarazione con tutti i compensi dell’anno precedente, un documento utile per i rapporti con il fisco e, se la lavoratrice non è italiana, anche in molte altre occasioni. A chi vuole rinnovare il permesso di soggiorno o farsi raggiungere in Italia dal marito o dai figli tramite un ricongiungimento familiare, ad esempio, viene sempre chiesto di dimostrare che percepisce un reddito superiore a dei parametri fissati per legge. In genere, basta esibire le ricevute dei bollettini inps utilizzate per il versamento dei contributi trimestrali, in base ai quali le Questure e gli Sportelli unici per l’immigrazione possono dedurre i compensi percepiti dalla colf. Se però ai bollettini si aggiunge la dichiarazione di cui sopra, si semplifica il lavoro degli uffici e magari si possono accorciare i tempi. Per i datore di lavoro non è difficile soddisfare questa richiesta: devono solo sommare tutti i compensi dell’anno scorso che, tra l’altro, dovrebbero risultare dai prospetti paga mensili.
FONTE:http://www.stranieriinitalia.it/
Non è più necessario varcare la stessa frontiera. Rimangono valide tutte le altre regole .
Roma 17 marzo 2009
Una (piccola) libertà in più per chi attende il primo rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno e vuole viaggiare tra l’Italia e il suo Paese d’origine. Non deve più passare all’andata e al ritorno necessariamente dallo stesso valico di frontiera.
Lo ha deciso il ministero dell’Interno, sollecitato dall’ennesimo problema legato agli spostamenti di chi aspetta il permesso.
La direzione immigrazione e polizia delle frontiere ha trovato una soluzione che si applica a tutti gli immigrati in attesa del permesso. "Si dispone con effetto immediato – recita un telegramma urgentissimo dell’11 marzo - che gli stranieri possano lasciare il territorio nazionale e rientrarvi anche attraverso una frontiera esterna italiana diversa da quella in uscita".
Rimangono valide, naturalmente, tutte le altre regole dei viaggi col cedolino.
Non si possono quindi fare tappe nell’area Schengen e bisogna portare con sé il passaporto e la ricevuta dell'ufficio postale, che verranno timbrati dalla polizia. A chi attende il rinnovo sarà richiesta anche la fotocopia del permesso scaduto, mentre chi attende il primo permesso per lavoro o per motivi familiari dovrà esibire il visto rilasciato dal consolato che specifica il motivo del soggiorno in Italia.
Scarica il telegramma del Ministero dell' Interno
Flussi. Maroni: "Nel 2009 decreto solo per gli stagionali".
Il ministro dell’Interno alla Camera. "Gli stagionali non creano problemi, ma non ci saranno quote per gli altri"
Roma 18 marzo 2009
Quest’anno non ci saranno flussi d’ingresso per operai, colf, badanti e altri lavoratori extraue. "Per tutelare i lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro", il governo ha deciso di autorizzare solo l’arrivo di stagionali. Lo ha detto oggi pomeriggio alla Camera il ministro dell’Interno Roberto Maroni, annunciando che la maggioranza ha accolto un ordine del giorno approvato a Palazzo Madama durante l’esame del disegno di legge sulla sicurezza.
Atteso da mesi, il decreto stagionali autorizzerà 80mila ingressi, e i lavoratori, ha ricordato il ministro dell’Interno, potranno rimanere in Italia "al massimo per nove mesi per lavori in agricoltura e nel settore del turismo. Sono lavoratori che vengono tutti gli anni con i quali c’è un rapporto di grande correttezza e soprattutto c’è l’impegno delle associazioni di categoria a controllare che poi al termine del contratto ritornino nel Paese d’origine".
EP
Tutti i lavoratori dipendenti stanno ricevendo in questi giorni il Cud, il certificato che riepiloga le retribuzioni del 2008, indispensabile per la prossima dichiarazione dei redditi.
Roma 16 marzo 2009
Ma come devono regolarsi le famiglie che si fanno dare una mano da una colf o una badante? I datori di lavoro domestico non sono sostituti di imposta, non operano trattenute sulle retribuzioni e quindi non rilasciano il Cud, ma potrebbero essere chiamati comunque a tirare le somme. Il contratto collettivo dei domestici prevede infatti che “il datore di lavoro, a richiesta del lavoratore, è tenuto a rilasciare una dichiarazione dalla quale risulti l'ammontare complessivo delle somme erogate nell'anno”. Se la colf lo richiede, il datore deve quindi consegnarle una dichiarazione con tutti i compensi dell’anno precedente, un documento utile per i rapporti con il fisco e, se la lavoratrice non è italiana, anche in molte altre occasioni. A chi vuole rinnovare il permesso di soggiorno o farsi raggiungere in Italia dal marito o dai figli tramite un ricongiungimento familiare, ad esempio, viene sempre chiesto di dimostrare che percepisce un reddito superiore a dei parametri fissati per legge. In genere, basta esibire le ricevute dei bollettini inps utilizzate per il versamento dei contributi trimestrali, in base ai quali le Questure e gli Sportelli unici per l’immigrazione possono dedurre i compensi percepiti dalla colf. Se però ai bollettini si aggiunge la dichiarazione di cui sopra, si semplifica il lavoro degli uffici e magari si possono accorciare i tempi. Per i datore di lavoro non è difficile soddisfare questa richiesta: devono solo sommare tutti i compensi dell’anno scorso che, tra l’altro, dovrebbero risultare dai prospetti paga mensili.
FONTE:http://www.stranieriinitalia.it/