Il Governo studia una “regolarizzazione selettiva dei rapporti di lavoro domestici”. Raggiunto l’accordo nel vertice Maroni-Sacconi.
La misura potrebbe essere presentata in Aula il 20 luglio con il decreto anticrisi ed entrare in vigore già a settembre.“Regolarizzazione selettiva” per colf e badanti anche con datori di lavoro stranieri soggiornanti da lungo periodo. È questo l’accordo di massima raggiunto dai Ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e del Welfare, Maurizio Sacconi, nel vertice di ieri.Secondo indiscrezioni parlamentari, riportate da Il Corriere della Sera e da La Repubblica, il Governo ha allo studio uno strumento legislativo per tradurla in atto. Tra le ipotesi, quella di un provvedimento dell'esecutivo, ma non un “decreto-flussi”, o anche quella di un emendamento che potrebbe essere presentato al decreto anti-crisi in discussione a Montecitorio e che andrà in Aula il 20 luglio. Le norme sulle quali c'è un accordo di massima nella maggioranza dovrebbero comunque entrare in vigore a partire da settembre, con una formula che dovrebbe essere quella della “regolarizzazione selettiva dei rapporti di lavoro domestici”.La misura riguarderebbe sia le badanti sia le colf, data l’impossibilità di distinguere fra i due ruoli in modo netto, e si potrebbe applicare per il contratto di lavoro anche per le lavoratrici italiane.
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Regolarizzazione colf e badanti: al Senato emendamento bipartisan per accettare tutte le domande presentate per il decreto flussi 2007.
Si tratterebbe di accettare le richieste di 360mila lavoratori extra graduatorie. Tra i firmatari Emma Bonino, Mario Baldassarri, Anna Finocchiaro.Assumere i 360mila lavoratori “incapienti” dal decreto flussi, coloro per i quali i datori di lavoro hanno presentato domanda nel 2007 (740mila in totale) ma sono stati esclusi sia dalle graduatorie del 2007 che da quelle del 2008. È questo l’obiettivo del disegno di legge bipartisan, trasformato in un emendamento da veicolare nel ddl 1167 (lavoro privato e pubblico, all'esame già della prima Commissione), presentato ieri in Senato.Tecnicamente non si tratta di una regolarizzazione anche perché non è da escludere che buona parte dei lavoratori sia realmente all’estero, soprattutto nei casi in cui il datore di lavoro è straniero.L’iniziativa è dei senatori Emma Bonino e Pietro Ichino (Pd) e Mario Baldassarri (PdL). Nel ddl originario ci sono le firme di Anna Finocchiaro e Maura Leddi (Pd), Gianpiero D'Alia (Udc), Luigi Compagna e Barbara Contini Ferruccio Saro (PdL); complessivamente sono stati 47 i firmatari. L'obiettivo del provvedimento, hanno spiegato Emma Bonino, Pietro Ichino e Mario Baldassarri in una conferenza stampa, è di portare all'assoluta regolarità la situazione di persone che ne hanno tutti i requisiti.“Legalità e stato di diritto - ha osservato la vicepresidente del Senato Emma Bonino - sono il miglior modo per combattere l'insicurezza e le paure”. La Bonino ha inoltre contestato l'idea allo studio del Governo di regolarizzare solo le badanti, osservando che la discriminazione per mestiere non è ammessa dalla Costituzione.