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PROGETTO: "MOLDAVI IN ITALIA".

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MOLDOVENI IN ITALIA. III editie.

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OSPITI DI LABOR TV

venerdì 19 giugno 2009

Noi immigrati regolari, calpestati da furbizie legali e prepotenze aziendali.

Ho letto sul vostro giornale l’articolo apparso il 14 giugno 2009, intitolato: “Pulizie, lavoratrici travolte dal valzer degli appalti” e vorrei aggiungere un altro tassello a questo scenario di precarietà che spesso colpisce i deboli.
Mi chiamo Maria Chiriac, provengo dalla Moldova e ho un permesso di soggiorno regolare per lavoro dipendente.Nel periodo gennaio-luglio 2008 ho svolto un’attività lavorativa di pulizia d’uffici. Finito il contratto, la ditta ha rifiutato di riconoscermi il pagamento per una parte della tredicesima, per ferie e per straordinari, benché liquidasse con regolarità tutte le altre somme a me dovute per l’ultimo mese di lavoro.A questo punto mi sono rivolta all’Ufficio Vertenze Legali della Ccil, dove mi erano calcolate le retribuzioni mancanti per l’importo complessivo di 594,51 euro lordi di cui 7,55 euro di Tfr.Sul sollecito dell’Ufficio Vertenze Legali si è fatto richiesta d’incontro di tutte le parti, che puntualmente è stata convocata con lettera del 27 aprile 2009 da parte della Commissione Provinciale di Conciliazione (Ministero del Lavoro, Direzione Provinciale, Venezia) e fissata per l’11 maggio 2009.La ditta non ha risposto alla convocazione e non si è fatta viva. Con mia gran sorpresa, ho ricevuto l’8 giugno 2009 una lettera raccomandata dall’Ufficio Vertenze della Cgil dove mi si annuncia che “in relazione a quanto in oggetto e all’esito del tentativo di conciliazione... (mancata comparizione della parte resistente), visto altresi l’importo complessivo richiesto (euro 594,51 lordi di cui euro 7,55 di TFR), riteniamo non vi siano necessari presupposti per procedere ulteriormente nella controversia di che trattasi. In relazione a ciò, provvediamo ad archiviare la pratica”.A questo punto vorrei sollevare qualche domanda:La prima, se all’Ufficio Vertenze della Cgil l’importo di 595 euro lordi sembra una cifra irrisoria (e posso assicurarvi che a me questi soldi servono a vivere), qual è la cifra minima per la quale l’Ufficio Vertenze è pronto a continuare ad aiutarmi a rivendicare i miei diritti?Mi chiedo anche se è possibile che la legge non prevede alcuna sanzione alla ditta per la mancata presentazione alla convocazione della Commissione Provinciale di Conciliazione del Ministero di Lavoro? Infatti, la ditta, consapevole del fatto che un lavoratore non possiede di risorse adeguate per intentare una causa giudiziaria, ha preferito di non rispondere alla convocazione, sapendo che la pratica sarebbe archiviata.Lascio a voi, Lettori, capire il mio rammarico e la mia rabbia per non poter proseguire per vie legali.
Maria Chiriac
Venezia
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=62416&sez=LADENUNCIADELGIORNO