Nasce a Roma Società Scientifica:
ASSOCIAZIONE INFERMIERISTICA TRANSCULTURALE
Chi sono A.I.T?
INTEGRAZIONE E PROFESSIONALITÀ SENZA CONFINI.
Un passo verso il futuro per promuovere oltre ogni confine geografico la cultura infermieristica, la ricerca, l'integrazione professionale e sociale nel campo dell'assistenza sanitaria.Con questi scopi è nata l'Associazione Infermieristica Transculturale (A.I.T.), una società scientifica senza scopo di lucro, apartitica, che persegue finalità solidaristiche, attiva nei campi della tutela dei diritti civili, della ricerca scientifica, dell'integrazione degli infermieri di ogni nazionalità che operano nel nostro Paese.L'iniziativa muove inoltre, dalla necessità di favorire e promuovere l'integrazione fra tutti gli infermieri, italiani e non, che operano sul territorio nazionale, in un momento storico in cui l'apporto professionale degli infermieri stranieri negli ospedali e nei servizi sanitari territoriali è considerevole.Il piano operativo dell'Associazione prevede la creazione di punti di incontro e di accoglienza solidale, la programmazione di occasioni di aggiornamento, la predisposizione di servizi di orientamento, informazione e assistenza per una migliore integrazione degli infermieri immigrati. Tra le attività principali del sodalizio figurano la realizzazione e la pubblicazione di studi e ricerche nelle discipline professionali infermieristiche, con particolare attenzione agli aspetti transculturali, servizi di consulenza per singoli professionisti, associazioni, aziende ed enti, organizzazione di convegni, congressi, tavole rotonde, seminari, iniziative didattiche ed audiovisive, corsi di formazione professionale, specializzazione, perfezionamento e aggiornamento.La A.I.T. Onlus è aperta a tutti gli infermieri iscritti ai Collegi o agli Ordini professionali italiani ed esteri.
All’apertura di dell’I° Convegno Nazionale AIT “IL VALORE DELL'INTEGRAZIONE TRA CULTURE DIVERSE”, che si è svoltò a Roma in 15/11/2008 e stata invitata pure ASSOMOLDAVE,visto che in passato abbiamo presentato un Progetto (a Chisinàu, settembre 2007 - presso la Conferenza Itinerante di Tecnologie Italiane ) che consisteva in reclutamento, preparazione degli infermieri moldavi, per poter venire in Italia con contratto di lavoro, sapendo già italiano e passando esame IPASVI, inscrivendosi nell'Albo degli infermieri, in tal modo di fermare un po’ la FUGA d’ei CERVELLI MOLDAVI verso vecchia Europa, tenere famiglie intere e meno BAMBINI DI STRADA e.c. Ma non e stato acettato, perché da noi non anno un’apertura mentale PER CAPIRE è penso che fa comodo a qualcuno che partono clandestinamente.....A quest’incontro c'erano 300 infermieri di tutto il Mondo e nessun infermiere moldavo. E questo fa riflettere perchè per VIA di Burocrazia, sappiamo che tante infermiere moldave, non riescono ad inserirsi nel Mercato di lavoro in Italia e svolgono dei lavori che non gli permettono di crescere professionalmente. Speriamo che con l’apertura dell’Ambasciata Italiana in Moldova le cose cambieranno. Dobbiamo aiutare le persone ad uscire dall'OMBRA e orientarli.
ITALIA NON è SOLO "BADANTE" "GOLF" "PULIZIA" ......