OSPITI DI LABOR TV
giovedì 23 ottobre 2008
OMAGGIO A VLADIMIR VYSOTSKY.
13 novembre, proiezione e incontro ore 17 - concerto ore 21Ore 20:30
TEATRO OLIMPICO
Le canzoni di Vladimir Vysotsky, artista russo insubordinato e ribelle, si vestono della voce di Eugenio Finardi e degli arrangiamenti di Filippo Del Corno eseguiti dall’ensemble Sentieri selvaggi, per una serata fondata sulle suggestioni della grande musica d’autore.Strana chimera, improbabile incrocio tra uno chansonnier e un punk si potrebbe definire Vysotsky (o Visockij 1938 - 1979), poeta, attore e musicista semiclandestino per i suoi testi graffianti, di critica feroce del regime stalinista. Questo eroe alternativo dell’era sovietica, in patria era conosciuto grazie a cassette audio fatte in casa, riprodotte in centinaia di migliaia -forse milioni- di copie e fatte circolare illegalmente. Un successo che l’autorità non è mai riuscita a fronteggiare e verso cui ha dovuto chiudere un occhio e spesso due, per esempio quando i produttori di un celebre cartone animato sovietico decisero di far fischiettare al protagonista, un lupo, un suo celebre motivetto.Oggi che l’Unione Sovietica non esiste più, le parole delle canzoni di Vysotsky, definite di “strada”, di “cortile” e di “malavita”, acquistano un significato universale di ribellione alle prepotenze del potere e di ricerca della libertà.
13 novembre, proiezione e incontro ore 17 - concerto ore 21Ore 20:30
TEATRO OLIMPICO
Le canzoni di Vladimir Vysotsky, artista russo insubordinato e ribelle, si vestono della voce di Eugenio Finardi e degli arrangiamenti di Filippo Del Corno eseguiti dall’ensemble Sentieri selvaggi, per una serata fondata sulle suggestioni della grande musica d’autore.Strana chimera, improbabile incrocio tra uno chansonnier e un punk si potrebbe definire Vysotsky (o Visockij 1938 - 1979), poeta, attore e musicista semiclandestino per i suoi testi graffianti, di critica feroce del regime stalinista. Questo eroe alternativo dell’era sovietica, in patria era conosciuto grazie a cassette audio fatte in casa, riprodotte in centinaia di migliaia -forse milioni- di copie e fatte circolare illegalmente. Un successo che l’autorità non è mai riuscita a fronteggiare e verso cui ha dovuto chiudere un occhio e spesso due, per esempio quando i produttori di un celebre cartone animato sovietico decisero di far fischiettare al protagonista, un lupo, un suo celebre motivetto.Oggi che l’Unione Sovietica non esiste più, le parole delle canzoni di Vysotsky, definite di “strada”, di “cortile” e di “malavita”, acquistano un significato universale di ribellione alle prepotenze del potere e di ricerca della libertà.