OSPITI DI LABOR TV
martedì 10 luglio 2012
La regolarizzazione .
Molto più diffusa è la condizione colf, badanti, operai, muratori e altri che, anche non “particolarmente” sfruttati, comunque lavorano necessariamente in nero, perché non hanno il permesso di soggiorno. Anche per questa più vasta platea, ed è probabilmente la notizia più attesa, arriva un salvagente.
Mentre il decreto prendeva forma, il ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi aveva suggerito di dare ai datori di lavoro, per una breve fase transitorio prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, la possibilità di un “ravvedimento operoso”. Autodenunciandosi entro una certa data, e pagando una certa somma, avrebbero potuto evitare le sanzioni.
La atessa opinione è stata espressa a larga maggioranza dalle commissioni di Camera e Senato. Palazzo Madama è stato molto preciso, chiedendo “una fase transitoria entro la quale i datori di lavoro possono volontariamente adeguarsi alle norme di legge ed evitare così le sanzioni più gravi, dichiarando entro un termine certo il rapporto di lavoro irregolare, con l'onere per il datore di lavoro dei pagamenti retributivi, contributivi e fiscali pari ad almeno tre mesi e con il pagamento di un contributo di 1.000 euro per ciascun lavoratore”.
Su impulso del ministro Riccardi, che facendosi interprete anche delle posizioni del Parlamento nelle scorse settimane aveva tastato gli umori e gli orientamenti dei colleghi, il governo ha inserito questa possibilità nel decreto approvato oggi. Per conoscere i dettagli bisognerà attendere qualche giorno, anche perché a quanto pare i tecnici stanno ancora lavorando di lima, ma la speranza lascia il posto alla certezza, arriva una nuova regolarizzazione.