Proposta di legge della Lega: coloro che non hanno un titolo simile riconosciuto dovranno frequentare i corsi per adulti fino a quando non saranno in grado di sostenere l’esame di licenza media.
L’esame di terza media obbligatorio – sia se sostenuto in patria e riconosciuto in Italia, oppure da sostenere in loco – per i minori con oltre 14 anni che chiedono l’iscrizione alle scuole superiori.
È la proposta di legge presentata venerdì scorso in Senato dalla Lega Nord, prima firmataria la senatrice Irene Aderenti, la stessa che tre anni fa propose le “classi ponte”.
La proposta, che si compone di quattro articoli, prevede che “i minori stranieri non comunitari che entrano in Italia dopo il compimento del quattordicesimo anno di età, possono essere iscritti presso gli istituti scolastici statali e non statali del secondo ciclo e presso gli istituti scolastici professionali statali e regionali” solo “se muniti di diploma, conseguito nello Stato di provenienza, equiparabile al diploma di scuola secondaria di primo grado purché riconosciuto a seguito di accordi bilaterali stipulati con gli Stati di provenienza”. “I minori stranieri non comunitari che entrano in Italia dopo il compimento del quattordicesimo anno di età e che non rientrano nelle condizioni previste dal comma 1 del presente articolo, dovranno superare l’esame di Stato previsto per la scuola secondaria di primo grado prima di accedere al successivo grado di istruzione secondaria e professionale”. Per prepararsi all’esame, i minori stranieri “hanno l’obbligo di assolvere il diritto-dovere all’istruzione presso i corsi diurni dei centri statali Eda” per “il tempo necessario a una adeguata preparazione”. Infine, “l’esame di Stato per il conseguimento del diploma di scuola media secondaria di primo grado dovrà essere sostenuto presso gli istituti scolastici della scuola secondaria di primo grado”. La senatrice Aderenti, ha spiegato che si tratta di una misura “per aiutare i ragazzi stranieri a sviluppare le loro potenzialità” evitando che “bivacchino” o “si ritirino” dalle scuole in cui non riescono ad inserirsi. “Gli alunni stranieri che arrivano in Italia a 14-15 anni – ha spiegato la senatrice del Carroccio – normalmente sono inseriti nelle scuole dell’obbligo anche se non hanno le competenze linguistiche”. Nei casi di ragazzi provenienti da Paesi che non hanno accordi bilaterali sul riconoscimento del diploma di scuola secondaria di primo grado, la senatrice chiede che “il diritto-dovere all’istruzione” possa essere assolto nei centri d’istruzione per adulti Eda. In questo modo, ha sottolineato, “in uno o due anni potranno imparare la lingua italiana e un minimo di quelle conoscenze storico-geografiche che i ragazzi hanno in terza media. Quando gli insegnanti riterranno che siano pronti, i ragazzi dovranno sostenere l’esame di terza media”. Questo, ha proseguito, “permette di evitare ai ragazzi che arrivano alla scuola dell’obbligo le frustrazioni e le difficoltà spaventose che spesso poi sono alla base dell’abbandono scolastico”.
Fonte: http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=003379