OSPITI DI LABOR TV
martedì 13 gennaio 2009
Il consolato a Chisinau non è ancora operativo, ma Bucarest respinge le richieste. Babenco: “Ma hanno accettato le prenotazioni a pagamento”
Roma – 12 gennaio 2008 - È caos nel passaggio di competenze da Bucarest a Chisinau per i visti dì ingresso dei cittadini moldavi. E a farne le spese sono proprio questi ultimi, rimpallati tra gli sportelli dei nostri consolati.
In mancanza di una rappresentanza diplomatica italiana in patria, fino allo scorso anno i moldavi sono stati costretti a rivolgersi al consolato d’Italia a Bucarest, in Romania. Una “deviazione” di centinaia di chilometri che costava attese, soldi e disagi a migliaia persone dirette in Italia per lavoro o per raggiungere un familiare.
Lo scorso ottobre, finalmente, la svolta. A Chisinau, la capitale della Repubblica Moldova, è stata ufficialmente istituita un’ambasciata d’Italia, inaugurata a fine novembre dal ministro degli esteri Frattini. Perché gli sportelli aprano al pubblico bisognerà però aspettare almeno la fine di gennaio.
In questo periodo di interregno, le competenze sui visti continuano ad essere affidate al consolato italiano in Romania, almeno in teoria. Negli ultimi giorni, ci sono stati infatti diversi casi di moldavi che, arrivati a Bucarest, sono stati rimandati indietro, con l’invito a rivolgersi al consolato di Chisinau. Una situazione denunciata anche da una tv romeno-moldava.
“Alcune persone rimandate indietro avevano anche già prenotato un appuntamento chiamando i numeri a pagamento del consolato di Bucarest, che sono rimasti attivi per tutto dicembre. Eppure si sono viste sbattere la porta in faccia. Perché? È possibile che nessuno nelle due ambasciate sia capace di spiegare alla povera gente l’iter per ottenere un visto di ingresso?” commenta Doina Babenco, presidentessa dell' Istituto di Cooperazione e Sviluppo fra l'Italia e la Moldavia.
In realtà, a Chisinau, stando alle dichiarazioni del nostro console, non potranno dare visti prima della fine del mese. E sul sito dell’ambasciata d’Italia a Bucarest c’è un comunicato che dovrebbe fugare ogni dubbio: “la competenza per quanto riguarda sia i visti d’ingresso in Italia per i cittadini moldovi, […] resterà, fino a contraria comunicazione, in capo all’ambasciata d’Italia a Bucarest”.
I rimpalli, insomma, sarebbero un incidente di percorso. Per ora i moldavi diretti in Italia devono ancora passare per la Romania.
Elvio Pasca
http://www.stranieriinitalia.it/
Roma – 12 gennaio 2008 - È caos nel passaggio di competenze da Bucarest a Chisinau per i visti dì ingresso dei cittadini moldavi. E a farne le spese sono proprio questi ultimi, rimpallati tra gli sportelli dei nostri consolati.
In mancanza di una rappresentanza diplomatica italiana in patria, fino allo scorso anno i moldavi sono stati costretti a rivolgersi al consolato d’Italia a Bucarest, in Romania. Una “deviazione” di centinaia di chilometri che costava attese, soldi e disagi a migliaia persone dirette in Italia per lavoro o per raggiungere un familiare.
Lo scorso ottobre, finalmente, la svolta. A Chisinau, la capitale della Repubblica Moldova, è stata ufficialmente istituita un’ambasciata d’Italia, inaugurata a fine novembre dal ministro degli esteri Frattini. Perché gli sportelli aprano al pubblico bisognerà però aspettare almeno la fine di gennaio.
In questo periodo di interregno, le competenze sui visti continuano ad essere affidate al consolato italiano in Romania, almeno in teoria. Negli ultimi giorni, ci sono stati infatti diversi casi di moldavi che, arrivati a Bucarest, sono stati rimandati indietro, con l’invito a rivolgersi al consolato di Chisinau. Una situazione denunciata anche da una tv romeno-moldava.
“Alcune persone rimandate indietro avevano anche già prenotato un appuntamento chiamando i numeri a pagamento del consolato di Bucarest, che sono rimasti attivi per tutto dicembre. Eppure si sono viste sbattere la porta in faccia. Perché? È possibile che nessuno nelle due ambasciate sia capace di spiegare alla povera gente l’iter per ottenere un visto di ingresso?” commenta Doina Babenco, presidentessa dell' Istituto di Cooperazione e Sviluppo fra l'Italia e la Moldavia.
In realtà, a Chisinau, stando alle dichiarazioni del nostro console, non potranno dare visti prima della fine del mese. E sul sito dell’ambasciata d’Italia a Bucarest c’è un comunicato che dovrebbe fugare ogni dubbio: “la competenza per quanto riguarda sia i visti d’ingresso in Italia per i cittadini moldovi, […] resterà, fino a contraria comunicazione, in capo all’ambasciata d’Italia a Bucarest”.
I rimpalli, insomma, sarebbero un incidente di percorso. Per ora i moldavi diretti in Italia devono ancora passare per la Romania.
Elvio Pasca
http://www.stranieriinitalia.it/